Su 8.486 aziende appartenenti ai diversi settori produttivi (agricoltura, edilizia, commercio e terziario) passate al setaccio nel 2011, piu’ della meta’, 4.717, sono risultate non in regola con le leggi poste a tutela del lavoro. E’ quanto emerge dai dati raccolti lo scorso anno dagli ispettori delle direzioni territoriali del lavoro della Calabria con il coordinamento della direzione regionale e in sinergia con i carabinieri del nucleo ispettorato lavoro. Su 20.963 posizioni lavorative verificate, sono stati accertati 10.224 lavoratori irregolari, di cui 4.171 totalmente in nero. L’attivita’ ha permesso un recupero complessivo per le casse erariali pari a circa 20 milioni di euro. Gli accertamenti effettuati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro hanno portato alla sospensione dell’attivita’ imprenditoriale di 65 aziende operanti in settori diversi da quello dell’edilizia, con la riscossione di oltre cinque milioni di euro per una maxisanzione relativa all’impiego di lavoratori in nero e di 73.500 euro relativi a sanzioni aggiuntive per la revoca della sospensione dell’attivita’ imprenditoriale. Le violazioni amministrative alle varie leggi in materia di lavoro accertate ammontano a 5.331 ed hanno comportato sanzioni amministrative per circa quattro milioni e mezzo di euro. Recuperati anche sei milioni e mezzo di euro per contributi e premi evasi. E’ stato accertato inoltre l’impiego irregolare di 56 minori e di 42 lavoratori extracomunitari clandestini. In particolare, nel settore dell’edilizia, sono state sottoposte ad accertamento 1.574 aziende e verificate le posizioni di 3.738 lavoratori. Di questi ultimi, 937 sono risultati in nero e quindi privi di ogni tutela. Dall’esito di questi interventi e’ scaturito il recupero per le casse dello Stato di circa un milione e mezzo di euro per sanzioni in materia di lavoro e di circa 180.000 euro per contributi evasi. Per le attivita’ in cui sono state accertate violazioni piu’ gravi, con l’utilizzo di lavoratori in nero superiori al 20% del totale delle maestranze, si e’ proceduto alla sospensione dell’impresa con la conseguente adozione di 50 provvedimenti in ambito regionale: 3 a Crotone, 20 a Reggio, una a Vibo Valentia, 14 a Catanzaro e 12 a Cosenza e con un recupero, in termini di sanzioni, di circa 55.000 euro. Nel corso degli accertamenti a carico delle 1.574 imprese edili, sono state riscontrate 3.226 violazioni in materia di sicurezza.
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