Un commando armato ha assaltato un furgone della polizia penitenziaria a Gallarate, in provincia di Varese. Nel corso della sparatoria sono rimasti feriti due agenti e un componente del commando è morto. Un detenuto, che stava per essere trasferito dal carcere al tribunale, è invece riuscito ad evadere. Si tratta di Domenico Cutrì, 32 anni, di origini calabresi, che era detenuto nel carcere di Cuneo ma che da venerdì scorso era stato tradotto nel penitenziario di Busto Arsizio proprio perchè oggi doveva essere presente ad un processo nel tribunale di Gallarate. Con i kalashnikov puntati, i malviventi hanno liberato Cutrì e sono fuggiti. Ma non senza che ne scaturisse una sparatoria con le forze dell’ordine, che poi hanno dato inizio alle ricerche. Poco dopo, l’auto utilizzata dal commando è stata trovata abbandonata con a bordo le armi. A breve distanza i banditi hanno lasciato Antonino Cutrì, 30 anni, fratello del fuggitivo, ferito a morte durante la sparatoria. Nella zona è scattata una vasta caccia all’uomo per cercare di rintracciare fuggitivo e complici. I due agenti feriti non sono in gravi condizioni e non sono stati colpiti da proiettili. Un agente, infatti, ha riportato un trauma cranico e l’altro delle ustioni agli occhi provocate da uno spray urticante. Domenico Cutrì, la cui famiglia è orginaria di Melicuccà, nel reggino, è stato condannato all’ergastolo nel dicembre del 2012, come mandante dell’omicidio di Lukacs Kobrzeniecki, giovane polacco freddato a Trecate nella notte tra il 15 e il 16 giugno del 2006. Si trattava di un operaio ventiduenne, ucciso in un agguato mentre tornava a casa dopo una serata al bar con gli amici. Secondo quanto ricostruito, Cutrì lo avrebbe ucciso per vendicare un apprezzamento fatto dal giovane straniero alla sua donna. Cutrì era detenuto nel carcere di Cuneo, ma da venerdì scorso era stato tradotto nel penitenziario di Busto Arsizio proprio perchè oggi doveva essere presente nel tribunale di Gallarate per un processo relativo ad alcuni assegni falsi. Pare che già, in passato, ci fosse stata una soffiata su un suo possibile tentativo di fuga.
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